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Vergogna

Vergogna

Vorrei proporre al nuovo sindaco di Nuoro — chiunque esso sia — di occuparsi dell’opera d’arte monumentale realizzata dall’immensa Maria Lai. Si tratta di un omaggio a un’altra donna infinita: Grazia Deledda. L’opera si trova accanto alla Chiesetta della Solitudine, dove è sepolta la scrittrice.

Nei giorni scorsi mi sono trovato a visitare il sito e sono rimasto senza parole: erbacce, poche indicazioni, uno stato di abbandono che due donne come Lai e Deledda non meritano. Quegli undici pilastri bianchi di travertino, in cui sono incise parole e frasi della scrittrice premio Nobel, si perdono nell’incuria e nell’indifferenza di un popolo che, a parole, osanna la grande autrice sarda, ma nei fatti la abbandona.

Basterebbe davvero poco: falciare l’erba, aiutare i turisti ad avviarsi verso quel piccolo vialetto, condurli in un luogo smisurato e bellissimo. In quel silenzio, in quelle pietre, in quelle parole, si tessono i fili invisibili di un amore profondo che due donne hanno avuto per la propria isola.

Abbandonare quel monumento significa non avere interesse per la storia, per l’arte, per la bellezza.
Lo chiedo da sardo, da italiano, da uomo del mondo:
Signor Sindaco, il suo primo gesto sia quello di recarsi alla Chiesa della Solitudine e occuparsi di quelle due donne che attendono la nostra attenzione.