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Una rotonda tra le croci sul mare.

Una rotonda tra le croci sul mare.

Avremmo tutti bisogno di una rotonda sul mare. Non proprio per ballare ma per osservare un po’ più da vicino, a pelo d’acqua, quel camposanto che ci accerchia da molti anni. “Forse il più grande cimitero del mondo”, ha detto il Papa anche se – ma su questo dovremo prima o poi discutere – non c’è in atto, almeno sul mediterraneo, nessuna guerra. 
Avremo tutti bisogno di una rotonda sul mare per renderci conto di quanto egoismo riusciamo a buttare davanti a povere e pochissime persone in attesa di poter raggiungere una terra diversa dalla loro che in ogni caso non hanno scelto. Tra un giro di valzer o di mambo dovremmo riuscire a capire che nessuno, davvero nessuno, vorrebbe nascere in luoghi terribili e tutti, ma proprio tutti aspirano ad essere sereni se proprio felici non riescono ad essere. 
Avremo tutti bisogno di una rotonda sul mare per riuscire ad osservare a 360 gradi tutti gli errori e gli orrori che stiamo commettendo; questi micro conflitti con persone innocenti senza nessuna colpa se non quella di essere nati dall’altra parte del mondo. Una rotonda sul mare con quel disco che suona “aiutatemi, vi prego” e noi a girarci da chissà quale parte, ad aiutare i bambini ucraini, quelli afgani meno, quelli palestinesi insomma, quelli siriani non proprio, quelli del nord e del centro Africa proprio per niente. 
Ecco a cosa serve una rotonda sul mare: a stare su un piedistallo e far finta che quel mare sia fermo, inerme. Invece ci sono voci, grida terribili che noi continuiamo a non sentire. Tra l’altro non abbiamo più Fred Bongusto, scomparso proprio l’otto novembre di tre anni fa.
E siamo tutti più soli, senza rotonde e con un mare livido e gonfio di croci. 

Giampaolo Cassitta – sardegnablogger – 8 novembre 2022

19:46 , 8 Novembre 2022 Commenti disabilitati su Una rotonda tra le croci sul mare.