Il sei ottobre del 1978 usciva il 13° album di Lucio Battisti “una donna per amico”. La copertina, con lui al bar (con una donna per amico?) è diventata iconica per quelli della nostra generazione e per chi doveva far girare il disco sul teac delle radio. 
Prendiamola così e proviamo a ripercorrere quelle canzoni tentando (magari non riuscendoci) ad attualizzarle con personaggi dei nostri giorni. 
Il brano di apertura “prendila così” è un addio tra persone abbastanza educate: ci si lascia ma è meglio non frequentare gli stessi luoghi perché ci si può ritrovare e, magari, con qualcun altro a fianco. 
Che dire? Pensiamo, per esempio, al buon Letta e Calenda che si lasciano (in modi meno urbani, a dire il vero) e ritrovarsi rischia di creare qualche problema in quanto il Calenda non è più solo e il suo innamoramento  è legato a Renzi (sarà amore? Chissà). E Letta passeggera con Conte prima o poi? 
Donna selvaggia donna è fin troppo facile: so che state pensando a Giorgia Meloni  per l’entusiasmo che ha (un po’ meno in questi giorni) e a Salvini che le sussurra: “Donna, selvaggia donna, mi piace quasi tutto quello che fai” (e sul quasi ci passa un mondo dentro). 
La terza canzone è l’inno dei voltagabbana, di chi ha paura di innamorarsi troppo del suo partito o movimento e pensare ad un tradimento  “per uscire finalmente fuori”. Li vedremo, torneranno i cambi di casacca e sarà un vero dolore per chi sarà abbandonato. 
Nessun dolore è la canzone perfetta per Enrico Letta: abbandonato e tradito un po’ da tutti eppure non sente niente: nessun dolore, nessuna emozione, niente. 
Chi è la nostra donna per amico? Non la la Meloni. Penso, invece, alla pasionaria Rosy Bindi  perché ha dimostrato di essere forte e debole compagna, che qualche volta  impara e a volte insegna. 
Elegante, contenuto, un po’ ironico, garbato, misterioso, indifeso, ma per gioco. Più che maledetto di un gatto maledetto Silvio!
In fondo siamo tutti pronti per la nuova storia che vedremo tutti al cinema. C’è un posto, siedi, io resto in piedi. Non si sa mai. 
Riascoltate questo piccolo capolavoro di parole e musica. E sorridete. Che sono giorni dispari da molto tempo ormai.
Ci vorrebbe più di una donna e più di un amico. E continuiamo ad aspettare Godot.