Menu
Se bastasse una mimosa

Se bastasse una mimosa

Quello che le donne non dicono (e dovrebbero urlare) Non mi piace quando mi sfiori con quelle parole ruvide. Quando sorridi perché ho sbagliato e lo fai notare agli altri, anche se ironicamente.Soprattutto ironicamente.Non amo quel tuo volerti occupare a tutti costi di me, perché so con certezza che è solo un modo per risolvere velocemente la questione che tu chiami “problema” e che io, invece, chiamo più semplicemente “vita di coppia”.Non sopporto le tue ostinate sdolcinature quando siamo in compagnia di chi può agevolarti in qualche modo.Sono i momenti peggiori: quando sono costretta a sorridere, ad assecondare, ad avere un atteggiamento, ad essere un atteggiamento.Ho paura quando mi dici: “Ne riparliamo a casa”. Perché so che non troverai mai le parole adatte per riprendere il discorso. Al massimo stai zitto o rompi il silenzio con un rumore che mi fa male.Molto male.Dopo ti scusi.Dopo.Non mi piace quando mi racconti che ci sono donne meno imbranate di me, meno pacchiane di me, più intraprendenti di me, più moderne di me.Perché non è vero. Ma lo dici e lo dici spesso anche con i tuoi silenzi e sei convinto che le altre siano migliori.Non è un problema legato al fatto che non le conosci.E’ riduttivo.Il problema è che non conosci le donne.Non ritornare mai con quegli stupidi regali da quattro soldi, utili solo a tirare un sorriso spento davanti alle tue parole idiote: “Hai visto che mi preoccupo di te?”.Lo sai che non è vero, eri in qualche bar con degli amici o altre donne a fare, come sempre, “lo splendido” con le altre e ti sei infilato in qualche negozio cinese, con la macchina in seconda fila per acquistare una stronzata inutile e sono pure fortunata che il vigile non è passato da quelle parti e non ti ha messo la multa.Saresti stato capace di colpevolizzarmi per tutta la sera.Per colpa mia ti eri fermato, per colpa mia che non mi accontento mai.Io, per te, non ho nessun merito.Non ho il coraggio di fuggire da questo incubo che mi sovrasta.Mi sono come abituata.E’ il male minore quello sguardo appassito che ti trasporti quasi ogni sera.Quelle cene dove non parliamo.I figli che non ci sono mai e non sono un problema. Per te.Quel bicchiere che ti riempi e non sarà l’ultimo e io che vorrei dirti: “Sei un individuo senza alcuna dignità, senza rispetto”.Ma non lo faccio e spero tu possa gettarti a letto a russare, mentre io lavo i piatti con acqua e lacrime. Ci vorrebbe quel coraggio forte, risoluto.Ed invece, quando la mia amica, stessa frustrazione, mi ha telefonato e mi ha detto: “Allora, stasera al ristorante? Solo donne, almeno una volta all’anno festeggiamo,” non ho avuto il coraggio di dire: “che cazzo abbiamo da festeggiare?”Poi, quando ho riattaccato ho visto sul divano la tua rosa rossa con il cuore e la scritta: “8 marzo, festa della donna. Al mio amore”, ho pensato che l’ipocrisia ha contagiato tutti, anche i cinesi. Neppure le mimose sei riuscito a trovare.Perché le vendevano gli extracomunitari e tu, con i negri, non ci parli.

08:35 , 8 Marzo 2024 Commenti disabilitati su Se bastasse una mimosa