Sono sempre stato uno tranquillo. Non proprio quello che porge l’altra guancia ma ho tentato, da sempre, di mediare tra le incomprensioni, le liti proponendo di limare, arrotondare e, a volte, addolcire. Chiaro, non sempre si vince ma i tentativi vanno fatti. Quindi io sarei tra quelli più adatti per commentare ciò che è accaduto oggi alla redazione di Sardegna Blogger, quello stop improvviso ad un post e alla pagina di un nostro redattore. Ma, con l’oceanica calma che mi contraddistingue, non posso e non voglio rimanere silente, in quanto oggi si è tentato un piccolo attacco a chi scrive per “passione” e senza nessun altro fine che quello di essere esclusivamente “libero”. Sia chiaro, alcuni articoli possono non essere condivisi, possono essere urticanti, considerati brutti, sgrammaticati, insulsi, sdolcinati, ma camminano, tutti, nell’unico pentagramma che Sardegna blogger riconosce: quello della libertà di espressione. Quella più pura e probabilmente idealista e, infatti, incomprensibile magari a chi è cresciuto in questa melassa dove tutto si miscela, si combina, si incontra. Io, invece ho vissuto un periodo dove il rosso era rosso e il nero era nero. Non era pensabile poter miscelare le parole di Berlinguer con quelle di Almirante. Eppure, nonostante alcuni eccessi, era possibile ascoltare entrambi. Amo il concetto di “rispetto” e amo il concetto di “uguaglianza” ma solo se contrapposto a quello di “diseguaglianza” : nelle idee e nei modi di concepire il mondo. Essere diversi in un mondo in cui tutti sono considerati “merce” significa non essere innocenti. Allora io vi chiedo: è giusto combattere per le proprie idee distruggendo quelle degli altri? Perché questo è successo oggi. Un gruppo di persone che non condividevano quanto ha scritto Romina Fiore ha chiesto e ottenuto da Facebook di bloccare per un periodo di tempo il profilo di Romina. Era accaduto anche con Savina Dolores Massa perché lei aveva provato a dissentire su un cantante che, da una parte cantava gli ultimi di De André e dall’altra li insultava sulla sua pagina di facebook. Anche allora i signori di fb decisero che la cattiva era Savina perché aveva urlato contro quel signore. Oggi si è disposto (senza contraddittorio) che la cattiva è Romina perché ha provato a scrivere, con assoluta libertà e senza nessun pregiudizio qualcosa che ha urtato le “Sentinelle” della famiglia tradizionale. Ora, io posso anche non condividere il post di Romina, posso non essere d’accordo sul concetto di famiglia tra omosessuali, posso non comprendere le loro ragioni ma, davvero credete che il vostro lavoro da “sentinella squadrista” sia servito a qualcosa? Davvero potete pensare che il giusto sia tutto dalla vostra parte? Vi dovrei chiedere degli assassinii, delle intemperanze, degli insulti, della solitudine che si vive in certe famiglie. Davvero la vostra difesa presuppone l’annientamento di chi non la pensa come voi? Davvero voi, in nome di Dio siete per l’annientamento degli altri? Anche Papa Francesco, credo un vostro punto di riferimento, ha detto, proprio ieri, che Dio sa guardare avanti e lo fa perché tutti dobbiamo percorrere un cammino “insieme”. Ecco, provate a riflettere su questo e provate a riflettere su altre cose scritte qua e là sul vangelo che tenete per mano quando fate le sentinelle. Provate a riflettere e rispettare gli altri. Chiunque essi siano. Altrimenti, io pacifista per scelta e votato alla mediazione rischio di arrabbiarmi. Questa volta sul serio.
Ps: questo articolo è dedicato, ovviamente, a Romina Fiore e a tutti i redattori di Sardegna blogger. Ma anche, e soprattutto, ai lettori. Quindi, non mettete solo un semplice “mi piace” ma condividetelo sui vostri profili. Siate le sentinelle della vostra libertà.