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Mediterraneo da morire

Mediterraneo da morire

C’è molta acqua che cammina sui nostri pensieri in questi giorni. Acqua del mare nostrum, acqua che sino a qualche giorno addietro abbiamo sfiorato, accarezzato, in questa lunga e calda estate. Mare amore, mare cartolina, mare tramonto, mare amici, mare incontri, mare bacio, mare immenso e inquieto. Il mediterraneo ci osserva e ascolta tutti i nostri passaggi. Sa del nostro amore e rimane senza parole ai nostri nuovi gesti, quelli da carogna, quelli piuttosto vigliacchi di respingimento. Scompare il mare, l’amore, la cartolina, gli amici, gli incontri, i baci e gli abbracci e ritorna, come un incubo ricorrente, la storia dei respingimenti, la favola dell’emergenza che non c’è: sono arrivate 87.370 persone, non milioni. Sono arrivate non solo con le navi umanitarie. Solo il 16% degli immigrati ha toccato il suolo in questo modo: gli altri sono giunti con gli scafi, con i barchini, rischiando ancora di più e, infatti, molti di loro sono morti. Ci hanno detto che l’Europa è lontana, non è vicino al nostro paese (e smettiamola di chiamarla patria, per favore) ed invece siamo solo quarti come inclusione: la Germania ne ha accolti 191.000, la Francia 121.000 e la Spagna 65.000; l’Italia solo 53.000. In rapporto al numero di abitanti, il paese che accoglie di più è Cipro, seguito da Austria e Slovenia. Non è un’emergenza, non è un problema insormontabile, tanto che molte regioni vogliono più quote straniere per la forza lavoro, però raccoglie le prime pagine dei giornali. Facciamo così: voi che avete portato in Quirinale i vostri cuccioli ben vestiti per farvi ammirare durante il giuramento del governo, voi che avete delle famiglie “formali” così così, provate a fermarvi davanti al mare e osservare quei bambini non accompagnati perché i genitori non avevano i soldi per intraprendere il viaggio e hanno provato a regalare il futuro ai loro figli; provate a dire tutti insieme; mare amore per tutti , mare cartolina da condividere , mare tramonto di un passato sbagliato, mare amici lontani ma non lontanissimi, mare incontri di altre terre e di altre culture,  mare bacio per quei bambini. Fatelo per i bambini, la famiglia e fatelo in nome di Dio, di qualsiasi Dio. Mettetevi le cuffiette e ascoltate, in silenzio, la canzone Mediterraneo di Mango (oggi avrebbe festeggiato i suoi primi 67 anni ed è stato un immenso cantautore) e quando arrivate alle parole: “sotto il sole, mediterraneo da soffrire, sotto il sole mediterraneo da morire” guardate il mare, il mare nostrum e vergognatevi. 

Giampaolo Cassitta – sardegnablogger, 6 novembre 2022

19:51 , 6 Novembre 2022 Commenti disabilitati su Mediterraneo da morire