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Lo spettacolo deve continuare. (sardegnablogger, 18/10/2022)

Lo spettacolo deve continuare. (sardegnablogger, 18/10/2022)

Perché uno ci prova a vivere tra le curve e le colline, tra le insidie e le finestre, tra gli spifferi e gli uragani. Ci prova con tutta la sua fragilità, dentro la plastica appariscente del mondo dello spettacolo. Dove tutto non esiste ma deve funzionare. I sorrisi, le pacche sulle spalle, le interviste costruite, le foto, gli amanti; quella cornice inutile che in quel mondo diventa la tela, essenza dell’esistenza. Perché poi è facile dire “non poteva che finire così”. Se una comincia da Miss Italia e non vince, però le fanno capire che ha una faccia per il cinema, una voce per la radio, un sorriso per la pubblicità e un corpo da mostrare, può succedere che. 
Insomma, è lo spettacolo bellezza.
Ognuno, in fondo, gioca la partita nella scacchiera che gli si presenta davanti. Se ci riflettete chi non è costretto a sorridere, ad ammiccare, a stare in silenzio, a sopportare? Dalla famiglia al lavoro, alle serate con gli amici. Ognuno ha sempre una maschera in tasca, adatta ad ogni occasione. Poi ci sono le storie. Come quella di Lilli Carati, morta il 18 ottobre del 2014 e sepolta tra silenzi e parole dette esclusivamente sottovoce. Il suo palcoscenico si era modificato nel tempo, le luci sempre più soffuse, la strada aveva virato bruscamente. Eroina e cocaina. Già. Non è la prima. Non sarà l’ultima. Ma aveva una storia da raccontare. Aveva un percorso da difendere e non c’è riuscita. Ha vinto la fragilità, la paura di non essere all’altezza, l’impossibilità di non essere riusciti a credere che quel triangolo dalle punte aguzze era, in realtà, un grande cerchio dove tutti passiamo e dove tutti, più o meno, smussiamo gli angoli. Lilli Carati non è riuscita a frenare, a sterzare, a guardarsi intorno, a fermarsi, almeno per un attimo, davanti al semaforo delle opportunità; quello che ti trovi nei lunghi rettilinei a disegnare un crocevia: importante, definitivo: quello del destino.
E’ caduta in molte trappole, giocando con il suo corpo, ha finto come le attrici sanno fare e ha restituito un sorriso che non c’era. Aveva questo lento sguardo spento, segnato dalla stanchezza e da un’infinita tristezza. Non c’era il tempo per respirare e per essere coscienti. E’ andata via senza produrre nessun rumore. Non come i grandi attori o i grandi cantanti che accendono le luci il giorno dell’addio. Lei, come Laura Antonelli, è passata dalla porta secondaria, facendo attenzione a non distrarre troppo chi, invece, continuava ad avere il coraggio di fingere e di sorridere. Lo spettacolo deve continuare con una buona dose di ipocrisia che tutti, ma proprio tutti, continuiamo a tenere in tasca. Tra i fazzoletti, le chiavi e gli spiccioli, facendo finta di non averla.

17:57 , 18 Ottobre 2022 Commenti disabilitati su Lo spettacolo deve continuare. (sardegnablogger, 18/10/2022)