Menu
Lettera

Lettera

Ciao Francè,
siamo io e gli altri quattro della cella che abbiamo deciso di scriverti. Biccuruju e Serafino lo storto, a dire il vero, non hanno detto né a né bà, mentre Millibrinchi ed io ci siamo guardati e abbiamo detto: “E perché non gliela scriviamo una lettera a Francesco?”. Così hanno deciso che io avrei messo queste parole insieme, perché sono l’unico arrivato alle scuole alte, nel senso che mi sono preso la seconda media, che dalle nostre parti non è neppure buccia di giogga.

Tutti dicono che adesso, senza di te, è un casino e che nessuno ci aiuta più, e questa cosa già è vera. Tu a Bancali non sei venuto, ma già ne hai visto di galere e di gente persa. Ad alcuni gli hai lavato anche i piedi e te ne sei fatto una ragione di cosa gira in carcere. Nel senso che tu ci servivi, perché così, una volta all’anno, parlavano di noi, un po’ come i radicali, ma quelli sono politici e poco c’entrano con Dio che, diciamolo, già è un po’ più forte.

Insomma, Millibrinchi (che si chiama così perché quando prende la terapia salta per molte volte nel letto, quasi tarantolato) dice che ci puoi aiutare anche da morto. Questa cosa, in cella, si è capita poco, ma te la riassumo come ce l’ha spiegata lui: “In paradiso si ha più tempo per guardare il mondo e ti renderai conto chi ti ha voluto bene e chi non ce la faceva a sopportarti”.

Io però ho detto a Millibrinchi che questa cosa, secondo me, la sapevi anche quando eri vivo al Vaticano e, comunque, visto che sei in paradiso, glielo puoi dire a qualche altro santo di occuparsi di noi? Serafino lo storto, che non è scemo, ha detto che non possiamo tifare solo per te, che ci vuole un santo, e allora ti chiediamo di trovarlo.

Ti promettiamo che già preghiamo per te, come hai sempre detto, e noi abbiamo pensato che tu lo dicevi perché c’era qualcuno che ti pregava contro. Grazie per averci pensato e grazie per averci lavato i piedi, anche se – questo lo dice Biccuruju quasi piangendo – non eravamo proprio i migliori. Ma, almeno, che fossimo sbagliati e delinquenti, già si sapeva. Noi siamo Caino, è vero, ma tu già lo sai quanti Abele travestiti a maschera ci sono in giro. 

Un caro saluto da Bancali e, adesso che sei tranquillo, se ti vengono voci che qualcuno voleva un altro papa al posto tuo, ascò, fai una cosa: affuttidinni!