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La visita militare

La visita militare

Nel 1977 mi recai, per la prima volta, a Cagliari. Dovevo sostenere la visita di leva.
Scendemmo in treno con dei tagliandi verdi da consegnare al controllore perché il viaggio era pagato dall’esercito. Durò circa sei ore con cambio a Chilivani e per me fu l’iniziazione alla vita solitaria.
Era il primo vero viaggio “da solo” anche se in compagnia di alcuni compagni di Alghero chiamati alla visita come me.
Quando arrivai a Cagliari e mi affacciai in piazza Matteotti mi resi conto che quella era, davvero, una grande città: filobus, grandi palazzi, gente che si muoveva freneticamente e, cosa importante, c’era anche il mare con delle grandi navi.
Ero già stato in un precedente viaggio a Milano, Roma e Napoli ma avevo 13 anni ed ero in compagnia di mia madre. Tutta un’altra storia.
Ci dissero che avremmo dovuto prendere il tram numero cinque, proprio davanti alla Rinascente per arrivare a Cala Mosca, luogo deputato alla visita. Ci mettemmo d’accordo (eravamo un gruppetto di una decina di algheresi che ci conoscevamo) per dormire in albergo e uno di noi aveva l’indirizzo giusto: una pensione in via Roma ad una stella e prezzo stracciato. Si poteva dormire in caserma ma ci dissero di non farlo perché gli anziani commilitoni ci avrebbero giocato dei brutti scherzi.
La visita fu una serie di lunghe file interrotte dal pasto della mensa (pessimo e neppure abbondante) fino alle quattro del pomeriggio quando ci dissero che saremmo dovuti rientrare il giorno dopo. Riprendemmo il tram e scendemmo sempre alla fermata della Rinascente e ci recammo verso la pensione. Era un luogo sporco e triste reso gioviale solo dalle nostre risate e dalla nostra bellissima giovinezza. La sera mangiammo in una trattoria e qualcuno suggerì di passeggiare per via Roma alla ricerca di sensazioni forti. Due ragazzi della compagnia quale sera cercarono l’amore “a pagamento” però nessuno ne parlò e ritenni quella una scelta terribile e sbagliata.
Venni dichiarato abile e arruolatile.
Negli anni successivi chiesi il rinvio per gli studi universitari e al momento di partire ottenni il congedo illimitato provvisorio per via del sovrannumero. Non feci, dunque, il soldato. Non ne ho mai sentito l’esigenza e non mi è mancato. Per fortuna il 24 ottobre del 2000, a larga maggioranza, il Parlamento approvò il disegno di legge che riformò il sevizio di leva militare abolendone l’obbligatorietà.
Da 22 anni, ormai, non ci sono più i ragazzi sardi che si sarebbero dovuti recare a Cagliari con i tagliandi verdi ad incontrare la maturità. E non ci sono più quelle locande ad una stella.
E’ rimasto il bus numero cinque che si ferma, ancora, a Cala Mosca diventata una grande balena vuota davanti al mare. 
E non scende e non sale più nessuno.

giampaolo cassitta – sardegnablogger 24 ottobre 2022

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21:05 , 24 Ottobre 2022 Commenti disabilitati su La visita militare