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La bellezza di un rigore sbagliato.

La bellezza di un rigore sbagliato.

Tu ascolti il vento e non ha rumori da regalarti. Guardi il cielo e non ha luce per orientarti. Allora chiudi gli occhi perché il destino deve essere dalla tua parte. Lo sai, lo speri, lo credi, lo senti. E sbagli. Quel pallone lo ruberà il vento per accompagnarlo verso il cielo. Quella parabola triste ti accompagnerà per sempre e tu potrai vincere mille battaglie e sarai il più bravo di tutti ma il mondo ti chiederà, per sempre, di quel rigore regalato al nulla. Roberto Baggio lo sa cosa è il dolore, la tristezza, la disperazione. E lo scrive. Mette le parole giuste per dedicarle a Gigi Riva, l’amico di tante battaglie e di altrettante ferite. Lo sa Roberto e sa che Gigi è sempre stato al suo fianco, quell’errore  fu seguito dall’abbraccio di chi, nel 1970, sempre con il Brasile,  arrivò secondo. “Sei stato unico e prezioso esemplare di grande umiltà. Sei stato per me un esempio di coerenza e di attaccamento alla maglia, di vero coraggio. Hai amato come nessun altro la terra che ti ha adottato”. Questo scrive Roberto Baggio ed io mi sento di dissentire solo per l’ultimo concetto: non siamo noi ad averlo adottato. E’ l’esatto contrario. Perché questo è stato: un incontro tra caratteri solitari, con un solco lungo il viso, uniti anche insieme a Fabrizio De André da una specie di sorriso.
Potete girarla come volete ma è facile tornare vincitori ed essere riconosciuti come cavalieri che fecero l’impresa. E’ più difficile ma più poetico riprendere la strada da sconfitti, da chi ha conosciuto il sapore della sabbia e ha saputo contare tutti i granelli della sofferenza. Giri Riva è la metafora del rigore sbagliato di Baggio: non ha vinto i mondiali, non ha giocato in una grande squadra,  non ha mai vinto un pallone d’oro. Quel rigore è lui: il suo volto solcato dalla vita, i suoi silenzi e quel vento che lo ha accompagnato per sempre. Gigi Riva è il rumore della bellezza, la forza dell’esserci per il gusto di partecipare.
A vincere c’è sempre tempo. E un rigore, prima o poi, si segna. Come vincere uno scudetto con una squadra sbagliata.
Quella del cuore.

18:44 , 23 Gennaio 2024 Commenti disabilitati su La bellezza di un rigore sbagliato.