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Il triste addio del ciambelliere Bondi

Il triste addio del ciambelliere Bondi

Certo che fa una certa tenerezza vedere Sandro Bondi e Manuela Repetti, mano nella mano, lasciare sommessamente il proprio partito: quella Forza Italia che lui, il Bondi, aveva contribuito a far nascere, crescere e difendere con un’animosità pari a nessun altro. Vedere Bondi con il volto corrucciato e gli occhi umidi mette sicuramente tristezza e malinconia. Lui che si era dichiarato pronto ad andare in carcere al posto di Berlusconi. Lui, icona quasi incontenibile delle perfide vignette di Disegni e Caviglia, lui poeta dolce e triste, gran ciambellano di una corte, diciamolo con chiarezza, andata da tempo a puttane. Ha scritto libri per il cavaliere, non ultimo “una storia italiana” che ci venne recapitato (ricordate?) nelle nostre cassette postali. Insomma lui, vecchio e attempato comunista folgorato sulla via di Arcore che aveva dichiarato amore eterno al suo Apollo, abbandona con la sua compagna il padrone ed è la fine di un’epoca. E’ come se Amendola e Pajetta avessero lasciato, nei tempi andati, il glorioso Partito Comunista Italiano. La morale però, chiaramente è un’altra. L’abbandono del primo tifoso della squadra “forza Italia” comporta una serie di passaggi politici che andrebbero rimarcati: il partito non è imploso, come alcuni analisti ci vogliono fa credere, proprio perché il partito non esisteva. Era solo un’avventura. Seria, ma un’avventura. Una bellissima storia d’amore tra chi aveva il sole in tasca (è il titolo di un libro edito chiaramente da Mondadori e scritto da Bondi per Silvio Berlusconi) e chi era stato abbagliato da un sole che, alla fine, con i suoi raggi, aveva finito per abbagliare troppo e far disperdere la strada maestra. Si è consumata dunque la fine di un amore. Non c’erano ideali, non c’erano orizzonti e, nella prima fase, non c’erano neppure barriere. Semplicemente si amavano e adesso è tutto finito. Pare che il Bondi abbia apprezzato il giovane Renzi. Sono cose che non si fanno queste: neppure consumato il divorzio e subito si ricerca il sostituto, pure giovane. Che fossero amanti da tempo? Chissà. A me il Bondi mi ha sempre fatto pensare alla normalità e mediocrità delle cose, a quelli che studiavano tutto il giorno, si applicavano ma, poveretti, non ce la facevano. Bene, non c’è più il Bondi e c’è il Toti. Il re, seppure nudo, sceglie sempre molto bene i suoi sudditi. Studiano tutto il giorno, si applicano ma…..

10:04 , 1 Aprile 2015 Commenti disabilitati su Il triste addio del ciambelliere Bondi