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Il sapore della nostalgia

Il sapore della nostalgia

Ho mangiato le nespole. Provenivano da una vicina campagna e sapevano, incredibilmente, di nespole. Sembra un paradosso ma, a volte, dobbiamo puntualizzare concetti che dovrebbero essere ben chiari a tutti ma non è così.
Ho mangiato meloni che sapevano di zucca e ciliegie al sapore di limone. Se guardate, nei supermercati della provenienza della frutta rimarrete senza parole (io, perlomeno rimango senza parole): Spagna, Argentina, Grecia, Sudan.
Mangiando le nespole ho ripensato a mia nonna e di quando passavo le vacanze negli stazzi galluresi. Passava, una volta la settimana “Ziu Sestu” con una sgangherata moto carrozzella e portava alimentari e frutta. Per me era come entrare in una favola,sebbene fossi abiutato ai supermercati della città. Ziu Sestu aveva la pasta, la farina, i biscotti e le banane. Che a me, a dire il vero, piacevano.
Mia nonna, invece non le comprava. “Chista frutta angena” diceva, “da undi arrea e comu la facini.Lacheti paldì steddi mei, chi a noi chisti banani una di’ ci arrruinarani.” (questa frutta estera, chissà da dove arriva e come concimano la terra. Lasciate perdere le banane perché un giorno ci rovineranno).
Mangiando la nespola che sapeva di nespola ho pensato a mia nonna, alle banane e ho sorriso.
Minnanna aveva ragione. Dovevamo rimanere più minimalisti e meno globalizzanti per assaggiare l’essenza delle piccole cose. Mannaggia.

12:24 , 2 Giugno 2024 Commenti disabilitati su Il sapore della nostalgia