
“Lei calpesta le formiche?”
La domanda è stata rivolta da Alexander Jakhnagiev, giornalista bulgaro dell’agenzia Vista, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante una conferenza stampa.
Credo sia stata una trovata davvero geniale e di difficile interpretazione: probabilmente dadaista, futurista o, più semplicemente, metaforica.Chi sono le formiche? Sono quelle che lavorano in silenzio senza mai lamentarsi o, più semplicemente, rappresentano chi è molto piccolo davanti al gigante impersonato da un personaggio politico? Oppure dobbiamo pensare a Z, la formica che nel cartone animato rappresenta un’operaia nevrotica e insoddisfatta che vive in un formicaio di Central Park a New York? In questo caso, l’esegesi della domanda ci porterebbe a riflettere su strutture geopolitiche legate a Trump e Musk.
Forse, però, il giornalista voleva semplicemente chiedere: “Lei, che si è presentata come underdog, formica tra le formiche, ora che è diventata enorme e potente, che fa? Sta attenta a quegli esseri piccoli, nevrotici, ansiosi, sempre disposti a lavorare per il bene del formicaio?”.
Perché, poi, ha aggiunto Jakhnagiev, “se calpesti le formiche, piove.” Una domanda, da lui definita, di “orizzonte”.
Era, e rimane, la più bella domanda rivolta a una premier divenuta potente tra i potenti, ma forse un po’ distratta, che rischia di calpestare le formiche.
Risultato: piove, presidente cara. In ogni caso, osservi sempre l’orizzonte. Le nuvole, anche se lei non le vede, ci sono. E si ricordi che anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano.