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Silenzi

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Ci sono rumori e ci sono silenzi.
Il sangue ha un rumore sordo che cammina a Be’eri, il kibbutz nel sud d’Israele dove, il 7 ottobre 2023, gli uomini di Hamas compirono una delle stragi più terribili e orrende.  Il sangue ha anche un odore: denso. E il dolore non si coagula.

Quel giorno 1.195 persone furono uccise, di cui 815 erano civili. Altre 251 persone furono sequestrate e tenute in ostaggio nella Striscia di Gaza. Alcuni fecero rientro a casa, molti sono morti, e una trentina — forse — sono ancora vivi e in attesa di liberazione.

L’orrore prese il sopravvento sulla ragione: molte donne furono stuprate, bambini malmenati e uccisi, ragazzi che assistevano a un concerto falcidiati a colpi di mitra. Anche il silenzio ha un rumore — quello dell’impotenza, della rabbia, del rancore. Un silenzio gonfio di odio che cammina da troppi anni tra Israele e Palestina.

Non è importante capire chi ha cominciato. Non è importante, adesso. In questo momento – oggi, dopo due anni di massacri – dopo oltre 67.000 morti a Gaza, di cui, secondo fonti internazionali (ONU, OCHA, Croce Rossa), 18.592 sono bambini, ci sono rumori e ci sono silenzi e c’è il peso del sangue. Dentro questo buio intenso non si intravede spiraglio: nessuna luce, nessun Dio ebreo o musulmano (che, a pensarci bene, è lo stesso) che ci possa aiutare. È solo una questione di uomini.

Uomini che hanno deciso di uccidere, eliminare anziani, donne, bambini. Da entrambe le parti. Hanno deciso di recidere passato, futuro, vite. Hanno messo sul piatto della bilancia il sangue degli innocenti. Lo hanno fatto tutti: dal 7 ottobre 2023 a oggi. Quel sangue e quei corpi inermi hanno diritto alle stesse lacrime. Hanno diritto alla nostra pietà. Nessuno escluso. Nessuno.

Fermatevi, allora. Smettetela di usare il sangue innocente. Smettetela di dire “noi siamo dalla parte giusta” o “Dio è con noi”. Chi uccide è sempre dalla parte sbagliata: non c’è nessun Dio al vostro fianco. È solo una sporca e bastarda storia. I morti vanno ricordati e pianti. I morti – quelli civili -sono tutti innocenti.

Dovete però chiedervi se fosse necessario aggiungere a quei morti innocenti – a quelle 1.195 persone – altri corpi da soppesare, altro sangue che non coagula facilmente. Se era necessario radere al suolo un popolo, estirparlo dalla propria terra. Se era necessario costruire odio e terrore per rispondere a odio e terrore. Se era necessario, per lavare il proprio sangue, commettere un genocidio. Io non ho risposte.

Rispettare tutti i morti: questo è il mio principio. Non rispetto, invece, i vivi che hanno voluto questa mattanza, che hanno usato l’odio e la paura. A voi, capi di Hamas, e a voi, capi israeliani: non vi rispetto. Non posso farlo. Troppi morti da giustificare, troppo odio da cancellare. Smettetela. Lasciate in pace i morti; cercate almeno un barlume di coscienza e, se potete, lavatevi di quel sangue e vergognatevi. Troppi innocenti sono passati nei fiumi della storia. Non si disintegra un popolo per vendetta; non si lascia morire di fame i bambini perché altri hanno ucciso e martoriato.

Non so cosa pensi il vostro Dio. So però che gli uomini dovrebbero giudicarvi: uomini di Hamas e uomini d’Israele. E nessuno di voi, credetemi, può dirsi innocente. Nessuno.

13:03 , 7 Ottobre 2025 Commenti disabilitati su Silenzi