
Avevo dieci anni e mai avrei immaginato che quella canzone, col tempo, sarebbe diventata la colonna sonora un po’ stupida – ma affettuosa – della mia adolescenza.
Sì, perché ci sono le canzoni ufficiali, quelle serie, quelle che contano: per me erano De Gregori, Guccini, De André, Finardi, la PFM, Pino Daniele.
E poi ci sono quelle da cantare di nascosto. Che però – anche se facevi finta di ignorarle – raccontavano un pezzo del tuo mondo.
Nel 1970 cominciò la mia avventura nel magico mondo della scuola media inferiore.
La mia destinazione: sezione B.
Feci prima, seconda e terza B. Poi, alle superiori, ancora sezione B.
La lettera B mi accompagnò per otto lunghi anni, come un talismano.
In quel periodo, Lisa dagli occhi blu divenne, nonostante tutto, la mia canzone.
Soprattutto in seconda B. Non c’era nessuna Lisa in quella classe: eravamo solo maschi. (erano ancora quei tempi e non era certo colpa mia).
Ma alle superiori, Lisa si sarebbe dovuta materializzare, da qualche parte.
Ci speravo. Guardavo intensamente ogni ragazza con le trecce (pochissime), e pure quelle che forse, un tempo, le avevano tagliate (mai trovate).
Ma niente: tra tutte le ragazze che conoscevo, nessuna si chiamava Lisa.
Finché un giorno conobbi Antonella.
Non aveva le trecce, ma aveva gli occhi blu.
Ero in terza B delle superiori. Avevo addosso il furore ideologico, e Mario Tessuto non era certo nella mia personale hit parade.
Ma Antonella dagli occhi blu, nonostante tutto, poteva funzionare.
Arrivai in quarta. Poi in quinta. E infine al diploma.
Nessuna storia si attivò.
Antonella mi salutò con quegli splendidi occhi blu e senza le trecce.
E io mi resi conto che la vita riserva storie con sfumature diverse da quelle delle canzoni.
Lisa dagli occhi blu rimase solo una canzone.
Uscì nel luglio del 1969, la cantava Mario Tessuto (morto a dicembre 2024). Il testo era del grandissimo Giancarlo Bigazzi.
E oggi mi chiedo: chissà dov’è finita Antonella, e dove sono tutte le Lise dagli occhi blu.
A me rimane solo una frase, vera, reale, vissuta:
“Classe seconda B, ma il nostro amore non nacque proprio lì.”
Succedeva. E credo succeda ancora.
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