
Datemi del vecchio Matusalemme (alla Kit Carson), ma io questa storia dei reali d’Inghilterra a passeggio per Roma non la capisco. Oddio, possono fare quello che vogliono, per carità. Possono anche (e qui il mio primo sospetto) essere accompagnati al Colosseo da Alberto Angela, ma avere anche a loro disposizione un bagno di folla è qualcosa fuori dai miei canoni laici e un tantino repubblicani (più di un tantino, diciamolo).
Insomma: che c’entriamo noi con i reali britannici? Per quale strano motivo facciamo parlare Re Carlo in Parlamento? Direte: l’etichetta, il cerimoniale, le buone maniere. Sarà. Per quanto mi riguarda, i due sono due attempati signorotti che hanno a disposizione dei soldi pur non avendo mai lavorato, e che si divertono in una gita nel nostro bel Paese.
Lo so, lo capisco: dovrei soprassedere. Il sangue non è acqua.
E qui sta il punto: il sangue, cari tutti, ha lo stesso colore per tutti, e quello “blu” è una bufala storica, geografica e scientifica.
Insomma, per dirla tutta: non capisco questo movimento agitato per due persone che fanno parte di un mondo da me ritenuto superato, valido solo all’interno delle serie televisive. Ho amato Il trono di spade: gli intrighi, gli amori, le passioni. Anche i draghi. Ma alla fine, giuro, ero profondamente convinto (e lo sono ancora) che di fiction si trattava.
Però avete ragione: Jannacci ci sta benissimo. E quando si vede un re, sempre allegri bisogna stare, perché altrimenti diventa triste se noi piangiam.