
Le dichiarazioni della Presidente del Consiglio sul caso Almasri sono stucchevoli quanto i rintuzzi di una sinistra piuttosto spenta e stanca.
Affermare che ci sono tre cose chiare a tutti (sul “tutti” qualche dubbio lo coltivo):
«Non riuscendo a batterci in patria, la sinistra cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo».
Ecco, non è così.
Non ci si libera degli avversari per via giudiziaria, a meno che questi non commettano atti che abbiano una rilevanza penale – e a deciderlo, e se ne faccia una ragione, saranno i giudici.
Non basta, ovviamente, raccontare nei social che si è innocenti ed estranei.
Sull’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, direi di sospendere il giudizio.
Sul grande scacchiere internazionale, mi pare che questo governo non sia proprio seduto sui tavoli più importanti delle trattative.
Rimane la parola patria, che Giorgia Meloni utilizza con sottile maestria, provando a scaldare i cuori degli italiani “veri”.
Ecco, proviamo – per carità di patria – a spiegare come mai abbiamo consegnato un presunto terrorista e, per farlo, abbiamo utilizzato un aereo patriottico?
Cominciamo dai fondamentali. Per il resto, c’è la magistratura.