
La storia del gatto salvato grazie a una TAC rischia di essere la notizia più bizzarra del globo terraqueo. Il fatto è accaduto in Italia, più precisamente ad Aosta, dove una gatta è precipitata dal tetto di un condominio.“Lottava fra la vita e la morte”, ha raccontato il proprietario della gatta Athena. Un volo di quasi venti metri ha costretto Gianluca Fanelli a precipitarsi dal veterinario, dove sono emerse “fratture posteriori, distacco di almeno uno dei due polmoni e possibili lesioni agli organi interni”. Fanelli, radiologo dell’ospedale Parini di Aosta, conscio della diagnosi terribile, ha pensato che l’unico modo per salvare la gatta fosse utilizzare la strumentazione ospedaliera.Le ha fatto un esame radiologico di pochi secondi utilizzando una delle tre TAC e, valutata la gravità delle condizioni della felina, ha eseguito il drenaggio, permettendo ad Athena di respirare e di riprendersi.Applausi scroscianti per l’impresa. Athena ora ha sei vite a disposizione, mentre a noi resta il sospetto che, forse, la TAC – strumento indispensabile per gli esseri umani – sia stata utilizzata a sproposito. Ma il punto è un altro, e a sottolinearlo è sempre il dottor Fanelli: “La TAC è stata utilizzata fuori dall’orario di servizio, ovvero dopo le 20.00”. La gatta sulla tac che scotta. Domanda, peraltro ovvia: e se allungassimo l’orario di utilizzo degli strumenti fino alle 22.00 per i pazienti in lista d’attesa da mesi? Potrebbe essere un’idea. Magari, per gli animali, sarebbe opportuno trovare strade e strumenti diversi.