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FU-ZIO_NE_RAN_NNO!!!

FU-ZIO_NE_RAN_NNO!!!

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La promessa, ben scandita FUN-ZI-O-NE-RAN-NO, sembra destinata, come tante altre, a trasformarsi in PRO-PA-GAN-DA. Oggi Milena Gabanelli e Simona Ravizza, sul Corriere della Sera, ci raccontano dati che, per alcuni aspetti, risultano sconvolgenti. Oltre 670 milioni di euro sono stati stanziati dal governo italiano per centri migranti in Albania, destinati all’identificazione, gestione delle richieste d’asilo e trattenimento. I numeri, però, restano lontanissimi dagli obiettivi: solo 66 persone trasferite in Italia su una capacità prevista di 3.000 al mese. L’accordo con Tirana, firmato il 6 novembre 2023, prevede hotspot a Shëngjin e strutture a Gjadër, comprese aree di detenzione, con procedure accelerate di frontiera per Paesi considerati “sicuri”. Tuttavia, tribunali italiani e Corte di Giustizia Ue hanno più volte bloccato i trattenimenti, richiedendo valutazioni caso per caso (e, con la divisione delle carriere, questi “strani esseri” chiamati giudici arriverebbero comunque alle stesse conclusioni).

I costi del progetto fino al 2028 ammontano a 671,6 milioni di euro. Solo per il 2024, 73,5 milioni sono stati destinati alla costruzione dei centri e 96,1 milioni alle spese operative, prelevati da ministeri come Mef, Istruzione, Salute, Università, Cultura e Difesa. Centri di fatto vuoti, che sollevano dubbi sull’efficacia dell’operazione e sulle priorità di spesa pubblica.

Difendere tutto, anche l’indifendibile, è possibile, ma qui siamo davvero al teatro dell’assurdo. Il “giocattolo Albania” non ha mai funzionato e non funzionerà: mancavano progetto, strategia… e, forse, anche le pile. Dispiace, ma a volte è più onesto dire: abbiamo sbagliato. Fermatevi e investite quei fondi in scuole e cultura: sarà più utile alla Patria, anche se evidentemente non porta voti.