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Frivolezza

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Devo fare una piccola premessa: Ti amo” di Umberto Tozzi la conosco a memoria.
Non chiedetemi perché.
La cosa che mi fa sempre sorridere è quando lei apre la porta a un guerriero di carta igienica.
È un passaggio esilarante, comico, quasi alla pari di “in tutti i luoghi e in tutti i laghi”,
eppure è una delle canzoni che ho cantato di più con la chitarra. Ha un giro armonico semplicissimo – perfetto per me, che sono negato – ed è coinvolgente, allegra, vivace, stupida, inutile, frivola, sempliciotta, fuori luogo ma, in ogni caso,  bellissima. 
Fu la colonna sonora del mio 1977, quando in radio passavo Finardi, Della Mea, De Gregori, gli Area, ma in sala registrazione ascoltavo anche altro, Ti amo compresa.
Un giorno, un collega mi beccò con il 45 giri in mano. Mi guardò e chiese: – Tu? Che ascolti “Ti amo”? Risposi balbettando: – Mi serviva per un sottofondo a una pubblicità.
Non ci credette. Ma comprese. Tutti abbiamo un cuore morbido (come la carta igienica)  e un po’ stupido.
Quando nella serie La casa di carta la cantarono in coro, mi commossi. E giuro: di tanto in tanto quel pezzo iconico me lo riguardo.
Non c’è niente di più fresco, semplice, cretino, e allo stesso tempo potente, di una canzone come Ti amo. Uscì il 21 luglio 1977 e fu subito un successo. Io, con l’anima docile e malandrina, continuo a cantarla. È un po’ il tormentone della mia vita, l’alter ego di tutta l’altra musica che adoro. Ti amo è la parte nascosta di ognuno di noi. Non preoccupatevi. Succede. Rilassatevi e cantatela. Senza alcuna vergogna. Starete subito meglio. E non dite di non averla mai neppure accennata. Sapete che non è vero. Confessate, per favore. Che non c’è niente di male. 

19:48 , 21 Luglio 2025 Commenti disabilitati su Frivolezza