Menu
I cinque illeggibili di Giampaolo Cassitta

I cinque illeggibili di Giampaolo Cassitta

Tìrali a casino

I cinque illeggibili di Giampaolo Cassitta

Giampaolo Cassitta ha esordito come poeta (arrivando sul podio al premio Ozieri), ma è conosciuto soprattutto per i suoi romanzi. Asinara, il rumore del silenzio; Supercarcere Asinara, viaggio nell’isola dei dimenticati; Il giorno di Moro; La Zona Grigia, storia di un sequestro di persona, tutti per le edizioni Fratelli Frilli. Nel 2011 ha pubblicato per Arkadia il romanzo noir Il piano zero. Nella vita ha vissuto molto nelle carceri, dove è stato prima educatore e poi direttore di area pedagogica. Oggi è un Dirigente dell’Amministrazione penitenziaria


La lista dei libri da tirare a casino sarebbe davvero lunga  ma eliminerei Bruno Vespa (e pensare che nel 1978 mi regalarono un suo istant book “E anche Leone votò Pertini”. Fu dal 1978 che capii che questo signore era portato per storie di plastica.)  Mi limiterò quindi a mie atroci delusioni o libri che, sinceramente non ho mai capito.  Non  citerò i vari Cohelo, Volo, Moccia perché hanno una doppia valenza fortunosa: non li ho mai acquistati e non me li hanno mai regalati.  Sospendo il giudizio su Baricco perché ho amato molto Oceano mare e anche perché molti tirano a casino i suoi ultimi libri (che non sono libri ma spot). Non parlo neppure dell’ultimo lavoro di De Cataldo “Io sono il libanese”, perché non è un libro ma una sceneggiatura per Sky  e non cito alcuni libri tirati a casino da chi in questa rubrica mi ha preceduto.
Zorro di Isabel Allende. Ora, dico io, ma ve lo ricordate Zorro? Quello con la maschera che è di un facile riconoscere e  che solo il sergente Garcia non riesce a capirlo? Con la musica bellissima che muove il suo mantello e lo vaporizza nella notte?  Quello che ha accompagnato la mia tv dei ragazzi degli anni 70?  Ecco, che motivo c’era per una che ha scritto La casa degli spiriti  provare a raccontarci la storia di Zorro dandole “spessore e veridicità”. Regalato  nel 2005 per leggere d’estate, ho pianto per Elena Liverani che lo ha dovuto tradurre.

Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Cèline. Sarà anche un classico della letteratura del 900, sarà un miracolo espressivo, sarà stato anche scandaloso nel 1932 ma io, davvero, è un libro che non sono riuscito ad amare. Lontano dalla mia idea del viaggio, il medico Bardanu , la morale che sprigiona,  è lontanissima da altri libri e da altre storie. Insomma, un libro che ha meritato di non essere concluso.

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Mi è piaciuto molto il titolo. Ma la storia di Alice e Mattia è davvero di una sdolcinatura inutile. Il plot può essere interessante, ma è la scrittura che non funziona. Troppo editata.  Acquistato a Gennaio 2008 (ho infatti la prima edizione) è ancora lì che mi guarda, vicino a “Va dove ti porta il cuore”…. A casino….. P.s. visto il titolo spero molto che questo numero primo rimanga davvero solo. Finora sono stato accontentato e mi chiedo come mai un giovane scrittore è da quattro anni che non pubblica….

Il signore delle Mosche di William Golding. Capisco che riceverò le parolacce dei circa  14 milioni di lettori (o di persone che hanno acquistato il libro) ma questa storia dell’isola dei bambini cattivi e atroci non mi ha mai appassionato. Mettetela come volete, lapidatemi, ma questo libro giace in garage da molto tempo e non ho nessuna intenzione di riprenderlo in mano.

Con le peggiori intenzioni di Alessandro Piperno. Ogni volta che passo in via Sonnino, a Cagliari, rifletto sempre sull’acquisto più sconsiderato degli ultimi anni. Il libro,infatti, narra la vicenda di una famiglia alto borghese romana: I Sonnino. E’ uno dei pochi libri che cito per la sua noia mortale, la sua scrittura terribile,  la piattezza dei pensieri,  un plot inesistente.  Efficace nei corsi di formazione su come non scrivere un libro. Il titolo è l’autobiografia dello scrittore Piperno “con le peggiori intenzioni”.  Nomen omen.

Scritto il 26 luglio 2012
12:47 , 26 Luglio 2012 Commenti disabilitati su I cinque illeggibili di Giampaolo Cassitta