Ciao. Sono la cicogna.

Capisco che possa sembrarvi anacronistico, ma sono stata richiamata in servizio. Ero da tempo disoccupata, e nessuno, ormai, pensava più a me come trasportatrice di bambini. Le cose, nel mondo, erano cambiate: i libri, la televisione, internet… Da quasi subito i bambini scoprivano che non ero io a trasportarli e a presentarli ai genitori felici e piangenti.

Ben presto, le cose andarono male, per colpa delle leggi e di chi, soprattutto in alcuni Stati, decise di spiegare ai giovani come nascessero davvero i bambini.

Fu in quel preciso istante che la mia immagine cominciò a svanire, fino a essere dimenticata.

Se non fosse stato per alcune anime belle — anime pure, anime colme di fantasia — che hanno cominciato a ribellarsi a queste strane “educazioni affettive e sessuali”, a questo voler spiegare a tutti i costi come nascono i bambini, come si riproducono gli esseri umani, e soprattutto a questo voler eliminare quella parte che con me non esisteva: il sesso…

Così, in fretta e furia, sono stata richiamata per assolvere a un compito difficile, impegnativo, ma pieno di dolce fantasia: sarò la divulgatrice della storia più bella e antica del mondo.
Andrò per le scuole a spiegare una cosa semplice e fantastica: i bambini li porta la cicogna.

Una cicogna che non ha sesso, non è maschio né femmina — e figuriamoci se è fluida! È la cicogna che bussa alla porta della coppia in attesa e, dentro un grande fazzoletto bianco annodato al becco, presenta un bellissimo bebè.

Questa è la verità.

Sono contenta di essere tornata in servizio anche se, lo ammetto, questa storia della cicogna, per ora, funziona solo in un paese chiamato Italia.

Ma non dispero. Chi governa quel paese mi ha promesso che proverà a esportare la mia storia in tutto il globo terraqueo.

Ci spero, anche perché in alcuni luoghi c’è ancora gente convinta che i bambini nascano sotto il cavolo.

Nessuno ha più voglia di studiare e informarsi. In Italia, per fortuna, i bambini li porta la cicogna.
E a dirlo è la scuola.

E la scuola non sbaglia mai.

Parola di cicogna.