
Il buio.
Ci ha sempre fatto paura perché ciò che non si vede non si riesce mai a quantificare e qualificare. E noi siamo persone semplici: abbiamo l’assoluta necessità di avere tutto sotto controllo. Figuriamoci se riusciamo a rimanere senza luce, soprattutto di questi tempi. Prima ci si riusciva. Certo, prima era prima. C’erano le carrozze con i cavalli e non le auto. C’erano le candele e le lampade a petrolio.
Oggi è tutto più complicato. Manca l’energia elettrica e tutto si ferma. Tutto. Le casse dei supermercati, i semafori, le metropolitane, il caffè al bar, il bancomat, internet. Tutto.
“Ritorniamo nel Medioevo,” dicono tutti. No, peggio. Ritorniamo in un mondo che non conosciamo o che non ci ricordiamo più. Non sono passati molti anni da quando nei negozi si pagava in contanti e nessuna cassiera passava il prodotto davanti a un lettore ottico.
Le macchine andavano a benzina e nessuno immaginava neppure di poter, un giorno, utilizzare un’auto elettrica. Per gli orari dei treni non c’era l’applicazione sul telefonino e si poteva, benissimo, consultare il libretto cartaceo. Ed era bellissimo leggere quelle pagine, in apparenza indecifrabili, dove il treno si fermava e quando. Per arrivare nei posti ci si sforzava di capire, si chiedeva in giro. E si sbagliava.
Non c’era Google Maps e nessuno ti mandava la posizione. Anche gli incontri si organizzavano e ci si trovava nei luoghi prestabiliti da giorni, a volte da settimane, senza inviare un vocale ogni dieci minuti. Però capisco la paura. C’era poca energia elettrica nella mia adolescenza e più elettricità. Oggi, però, si vive meglio. Indubbiamente.
Però – e lo dico con la dovuta angoscia – se dovesse mancare la luce nelle nostre case domotiche, come facciamo? Basta accendere una candela.
Ecco, fin da questo gesto semplicissimo avrei difficoltà: non fumo più, non ho accendini né fiammiferi. Che me ne faccio con la cucina a induzione? Come mi lavo i denti? Lo spazzolino elettrico è inservibile. Come stiro la camicia per domattina? Come cucino? Niente caffè, avevo appena acquistato la macchinetta con le cialde, niente phon, niente lavatrice, niente carica per il cellulare, niente Wi-Fi.
Siamo disarmati. Paralizzati.
Senza energia, non sappiamo più fare nulla.
Neppure accendere una candela, il minimo sindacale dell’autonomia.
Forse, a questo punto, dopo quanto è accaduto in Spagna e Portogallo, conviene attrezzarci. E soprattutto, rivedere seriamente il nostro concetto di efficienza energetica. Che non può essere solo smart. Deve anche essere umana.