
“Ti lascio, l’amore è finito. Meglio ripartire che restare fermi in una stazione dove non arrivano più i treni. Ti lascio, addio”.
E lui, invece, non ci sta e la massacra di botte. Storie di ordinaria follia, se non fosse che la sentenza di primo grado lascia davvero senza parole: “Va compreso: lei ha sfaldato un matrimonio ventennale, allietato dalla nascita di due figli. Ha, inoltre, comunicato la separazione in maniera brutale. Pertanto l’uomo si sentiva vittima di un torto, perché lei aveva un altro. Sentimento molto umano e comprensibile per chiunque.” A scriverlo è un giudice di Torino che aggiunge: “Va ricercata la chiave di lettura di quel che accadde il 28 luglio del 2022.”
Quel giorno l’uomo ha selvaggiamente pestato sua moglie, che ha riportato lesioni al volto ricostruito con 21 placche di titanio e un nervo oculare lesionato in modo permanente.
Gli insulti, seguiti al pestaggio, secondo il giudice sono: “Frasi che devono essere calate nel loro specifico contesto, l’amarezza per la dissoluzione della comunità domestica, che era umanamente comprensibile.”
L’imputato, ritenuto “sincero e persuasivo”, avrebbe avuto uno “sfogo” perché si sentiva vittima di un torto. Alla fine, l’uomo è stato condannato a un anno e sei mesi per maltrattamenti.
È una sentenza angosciante, fuori contesto, fuori tempo massimo. Un’analisi sbagliata, incredibile, che nessun romanziere, neppure il peggiore, avrebbe mai potuto scrivere.
Cosa possiamo fare davanti a questa enormità? Attendere, ovviamente, il ricorso in appello: per fortuna la sentenza è stata impugnata dall’avvocato della signora.
Queste motivazioni non aiutano a superare la piaga nefasta degli uomini maltrattanti e ci fanno ancora vergognare, perché dimostrano che ci sono persone che tentano, in maniera maldestra, di giustificare l’ingiustificabile.
Questa involuzione è figlia dei tempi in cui i diritti, soprattutto quelli delle donne, vengono calpestati quotidianamente. È il tempo della forza e della virilità, dei generali e del linguaggio da caserma, ormai sdoganato perfino nelle aule di tribunale. Botte comprese.
Questo articolo è stato scritto il venerdì, Settembre 12th, 2025 at 17:47
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Tags: ingiustizia, violenza
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