Mi chiamo Noam Ben-David, sono nato a Be’eri, un kibbutz nel sud d’Israele. È un bel posto, almeno per me lo è. Ho imparato molte cose dai miei genitori e da mio nonno. Ho imparato ad amare la terra che il nostro Dio ci ha lasciato.
Vorrei poter, un giorno, recarmi a Gerusalemme per studiare e conoscere il mondo. Il mio nome significa “gentilezza”, e mi sembra molto adatto per quello che vorrei fare da grande: il viaggiatore. Perché scoprire i mondi, se sei cattivo, ti fa vedere tutto triste. Essere gentili porta sempre al sorriso, e il sorriso aiuta a colorare il mondo.Questo lo dice mio padre Ariel. Lui lavora in banca e dice che è un mestiere in cui sorridere è importante. Io gli chiedo sempre quando andremo a Gerusalemme, da dove vorrei cominciare il mio vero viaggio. Mi risponde che c’è tempo, che forse andremo d’estate, il prossimo anno. “Adesso,” dice mio padre, “devi pensare alla scuola e a essere gentile.”
Mi chiamo Bilal Hassan e sono nato a Gaza. Non è un bel posto, ma mica l’ho scelto io. Nella mia città ci sono pochi alberi e la gente ha gli occhi tristi. Da grande vorrei diventare un medico degli alberi, piantarli in tutta la mia città.Mio padre, Rami, mi dice che i sogni non portano da nessuna parte e che devo preoccuparmi solo di sopravvivere, e lasciar perdere le piante. “Quando sarai grande, capirai.” Io non rispondo, perché non so molte cose della vita. Mi hanno detto che il mondo è più grande di Gaza, e che esistono posti pieni di alberi e di animali. L’ho visto su YouTube, ma mio padre dice che sono cose che inventano gli ebrei, che per noi le piante non esistono.Mi ha anche raccomandato di non giocare a pallone. “Non è sicuro,” dice.
Dopo aver curato le piante, vorrei diventare calciatore. Secondo me è un bel mestiere. Mio padre non dice nulla. Significa che, forse, può andar bene.
Noam Ben-David è stato ucciso il 7 ottobre 2023 per mano di Hamas.
Bilal Hassan è stato raggiunto da un colpo di fucile sparato da un militare israeliano.Ditemi quali sono le differenze.
Ditemi se trovate diversità tra un futuro viaggiatore e un probabile botanico.
Pensate a cosa abbiamo perso.
Pensate a quanto è difficile, oggi, pacificare.
Eppure dobbiamo farlo.
Per tutti i Noam e i Bilal che meritano un mondo diverso da questo: grigio, accartocciato e livido, che siamo riusciti – finora – a disegnare.
Ps: i nomi e le storie sono frutto di fantasia. Le uccisioni dei bambini sono, purtroppo, vere.
