Anche se a piccole dosi, la giustizia (quella sportiva) cammina e produce alcuni verdetti che fanno riflettere in senso positivo.
La notizia è legata a una partita di calcio tra dilettanti, valida per il campionato Allievi, in provincia di Catania. Arbitrava un giovane ragazzo di 19 anni che, in campo, è stato colpito con calci e pugni non solo da alcuni tesserati, ma anche da persone scese dagli spalti. Addirittura un guardalinee (fornito dalla società) lo ha colpito con la bandierina.

Una beffa atroce, una sconfitta per lo sport, soprattutto se si pensa che la vergognosa azione si è consumata in un campo dove giocavano giovanissimi, abituati a rincorrere un pallone senza ancora conoscere davvero le regole del gioco.

La decisione del giudice sportivo della Lega Nazionale Dilettanti è stata davvero esemplare: esclusione della squadra dal campionato per la stagione 2025-2026 e otto calciatori squalificati da qualsiasi rango o categoria fino al 5 aprile 2030. Cinque anni in cui i presunti “picchiatori” non potranno partecipare a gare ufficiali di calcio.

È una sentenza coraggiosa, che incide sui ragazzi, obbligandoli a comprendere l’insensatezza del gesto e colpendoli proprio in ciò che amavano di più: il gioco del calcio. Avranno cinque anni per imparare davvero le regole da seguire in campo e per allenarsi, magari, ad affrontare anche la vita.