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I cattivi sono gli altri.

I cattivi sono gli altri.

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Gli altri. Sono gli altri i cattivi. Quelli che non vedono, non capiscono. Quelli che vogliono soltanto distruggere il nostro disegno. Non comprendono che noi siamo i buoni, che vogliamo la felicità di tutti. Non proprio di «tutti, tutti»: di quelli che ci amano, di quelli che ci seguono. Non vogliamo la felicità dei cattivi. Che sono molti, troppi.

Non pretendiamo di riconquistare la terra con la forza: quella terra era nostra. Basta aprire i libri -non quelli del catasto o dei notai, cose terrene e inutili – ma i testi che contano, quelli che danno senso alle nostre ragioni. State parlando di dettagli meschini; siete cattivi. Quella terra è nostra da sempre, lo dice la Scrittura, quella alta, quella divina.

Quella terra può chiamarsi Donbass, Palestina, Kosovo: ha molti nomi, ma è nostra. Gli altri non capiscono. Tutti a dire che stiamo compiendo una carneficina. Anche la Chiesa. Tutti a non vedere il nostro sangue – sia esso israeliano, russo, croato o bosniaco – sempre sangue innocente. Il nostro.

Così dovete guardare il mondo: dalla parte giusta dell’emisfero. Se poi le cose non vanno come vorremmo, se non otteniamo le nostre vittorie, la colpa è dei cattivi: terroristi rossi, neri, comunisti, nazisti, giudici, salottieri, benpensanti, intellettuali, froci, «radical chic», vivandieri. Tutti si agitano, tutti pretendono di decidere le sorti del mondo discutendo, ragionando, mediando. Vogliono parlare con il nemico. Ma noi non possiamo.

Non è vero che siamo odiatori, bulli da tastiera, guerrafondai o autori di genocidi. Non è vero. Siamo dalla parte giusta: la nostra. Non abbiamo mai messo in dubbio la nostra verità. Non siamo molli né piagnucolosi. Siamo soldati dentro, abbiamo il fuoco che arde in noi e siamo pronti a offrire la nostra vita.

Una vita che sarà per tutti, tranne per i cattivi. Che sono tanti. Troppi. Non intendiamo barattare la nostra terra e la nostra patria con chi continua ad accusarci di crimini che i cattivi hanno voluto. Noi ci siamo difesi, ci difenderemo sempre. Perché noi siamo i buoni. E lo siamo perché abbiamo deciso di disegnarci così.