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Sardo

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L’ho scritto e ribadito molte volte: la storia della Sardegna come “posto più bello al mondo” non mi ha mai convinto, anche perché il mondo non lo conosciamo davvero in tutte le sue sfaccettature.
Detto questo, sulla discussione legata alla sardità e ai suoi luoghi comuni, mi trovo d’accordo con Luciano Piras, che ha pubblicato sulla Nuova Sardegna un bellissimo editoriale che condivido pienamente.

Mi aspettavo – e lo sospettavo – che molti si sarebbero subito offesi e avrebbero preso posizione contro l’articolo, in alcuni casi riuscendo persino ad andare oltre. Ce ne faremo una ragione. Ho ricevuto gli stessi attacchi dal mondo indipendentista quando mi permisi di affermare una verità storica: politicamente rappresentano lo “zero virgola” e non riescono neppure a unirsi tra loro, mentre chiedono a gran voce una Sardegna unita.

Sul problema della lingua, poi, ho sempre avuto le mie remore. È vero che abbiamo una “limba”, ma anche qui con molti distinguo: logudorese? campidanese? tabarchino? algherese? gallurese? Solo per citarne alcune. Io stesso sono figlio di genitori sardi – madre logudorese, padre gallurese – sono cresciuto ad Alghero e ho lavorato per molti anni a Cagliari. Dovrei allora utilizzare “sa limba comune”? Quel progetto, davvero folkloristico, rischiava di distruggere la ricchezza e la bellezza di molte tradizioni.

Insomma, quando vedo la bandiera sarda a un concerto o nelle piazze e, esagerando, persino quando la vedo avvolta su Alessia Orro (bravissima e figlia del mondo), non mi appassiono. Quella bandiera, anch’essa intrisa di storia, di sudore e di sofferenze, è stata troppe volte vituperata da persone indegne di rappresentarci.

Non sono troppo orgoglioso di essere il sardo che ha come compaesani i sequestratori di persona, i truffatori, i malversatori, i pessimi politici, la gente che sorride di fronte al modo pacchiano con cui spesso ci rappresentano nel mondo e chiama quella paccottiglia pseudo-culturale “sardità”. Non mi divertono le gag con i pastori e le pecore, né la stratosferica balla che siamo “orgogliosi”, “fieri” e “solitari”.

Siamo, in fondo, un miscuglio di coscienze che passa sulla terra leggero. Siamo sardi, sì, ma non amiamo tutti i sardi – così come non amiamo molti italiani, europei o americani. Siamo un vortice di storie, una miscellanea di amori e lacrime. Siamo persone che non hanno bisogno, a tutti i costi, di una bandiera. Facciamocene una ragione: le persone con cui stare bene uno le sceglie, e non necessariamente devono essere sarde.

17:51 , 15 Settembre 2025 Commenti disabilitati su Sardo