
Ora, sia chiaro: sono disposto a tutto. Ma che Donald Trump abbia avuto la faccia tosta di dichiararsi “aperto” all’idea che Vladimir Putin possa fare da mediatore nel conflitto tra Israele e Iran è roba che nemmeno in un film di serie Z oserebbero scrivere. Putin mediatore. E’ come se, per placare due calciatori che si prendono a pugni, arrivasse a separarli quello appena espulso per condotta violenta. Mi si dirà: “Eh ma la geopolitica è complicata, non puoi giudicare così in fretta.” Così complicata che la logica e l’etica hanno fatto le valigie da un pezzo.
Questa tragicommedia sta diventando non solo stucchevole, ma decisamente pericolosa. Siamo nel salotto buono dei signori della guerra, quelli che giocano a Risiko con le vite degli altri.
In questi mesi si è visto di tutto: si sono voltati dall’altra parte davanti a un massacro a Gaza, è stato stretto un assedio medievale che ha affamato e annientato un intero popolo, e ora si sganciano bombe “chirurgiche decidendo chi sono i buoni e chi i cattivi in base all’umore del giorno. Uno scenario da delirio collettivo, condito da un’arroganza fuori scala.
Un’unica, misera voce si leva dal nostro governo: “Non viaggiate in Iran o a Gerusalemme.” E già che ci siamo, ricordiamo anche che con questo caldo è importante bere molta acqua e mangiare frutta. Non mi pare proprio uno scenario edificante. Che facciamo?