Menu
Clima

Clima

Sulla vicenda del professore sessantacinquenne finito nei giorni scorsi al centro di una durissima polemica per un post pubblicato sui social contro la figlia della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è necessario fare subito chiarezza. Il fatto è, di per sé, gravissimo e del tutto inaccettabile. I bambini non devono mai, in nessun caso, essere trascinati in dispute politiche. E ancor meno devono essere evocati – nemmeno per provocazione – in immagini che rievocano l’orrore della guerra.Va respinta con fermezza anche la giustificazione, goffa e irresponsabile, secondo cui il contenuto sarebbe stato generato da un’intelligenza artificiale. Una doppia falsità: primo, perché nessuna intelligenza – neppure artificiale – produrrebbe mai volontariamente un messaggio così violento, tanto più rivolto a un minore; secondo, perché un docente, dotato di discernimento e consapevolezza, avrebbe dovuto capire immediatamente che quel contenuto non solo non doveva essere pubblicato, ma non avrebbe nemmeno dovuto essere pensato.Non è utile ora soffermarsi sull’ulteriore tragedia personale che si è consumata in queste ore: il tentato suicidio del professore, che avrebbe ingerito un mix di farmaci e alcol. Il punto centrale, ormai, non è più il gesto singolo, ma ciò che l’ha reso possibile: il clima.È da lì che dobbiamo partire. Dal clima avvelenato del “tutti contro tutti”, dell’insulto continuo, della guerriglia quotidiana sui social, dell’odio che dilaga e del rancore che diventa norma. Un clima che viene alimentato ogni giorno da tutti – cittadini, media, ma soprattutto dalla politica e dai politici, spesso i primi a gettare benzina sul fuoco.Forse servirebbe una legge. Una delle tante che questo governo produce: una norma, magari inserita in un decreto “sicurezza vitale”, che obblighi chi è eletto a utilizzare esclusivamente canali ufficiali per comunicare. Nessun profilo personale, nessuna esternazione improvvisata. È, ovviamente, un’iperbole – e come tale urterebbe contro principi fondanti della democrazia e della libertà di parola. Ma il punto resta: il clima. E quel clima è oggi tossico, deformato, pericoloso.Possiamo, finalmente, provare a fermarci? Possiamo cominciare a ragionare con lucidità, senza aggredirci? Essere di destra o di sinistra non equivale a una dichiarazione di guerra. È una posizione politica, e la politica – soprattutto per chi la esercita – dovrebbe tornare ad essere una cosa seria. Drammaticamente seria.

18:45 , 2 Giugno 2025 Commenti disabilitati su Clima