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Saviano

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Ritorno — ma solo per una breve precisazione — sulla diatriba Sardegna-Saviano, che a dirla tutta mi pare piuttosto puerile. Roberto Saviano ha detto una cosa semplice: la Sardegna produce criminali, non mafia. Ha raccontato legami tra certa criminalità sarda, le mafie e il narcotraffico internazionale.
È bastata una frase per scatenare un putiferio.
Per molti, la Sardegna è intoccabile. Non conosce criminalità, ma solo mare, sole, silenzi contemplativi, premi Nobel e tramonti poetici. Ci manca giusto il mandolino e la pizza, e siamo nell’Olimpo dei luoghi comuni.
Difendiamo la Sardegna sempre e comunque. Anche quando non c’è niente da difendere. Anche se negli anni abbiamo avuto una classe politica che definire mediocre è un eufemismo. Anche se, troppo spesso, la retorica dell’identità serve solo a strizzare l’occhio al populismo.
Siamo un popolo, certo. Con una cultura millenaria, una lingua, una storia. Ma siamo un popolo dentro un mondo globalizzato. E da lì dobbiamo guardare: fuori. Non al nostro ombelico, che peraltro non è né particolarmente pulito né particolarmente bello.
Sì, la Sardegna è splendida. Ne siamo fieri. Ma non tutto ciò che viene da qui merita difesa. Io non ci sto a proteggere i criminali, i sequestratori, i corrotti, i furbi, i nostalgici delle faide, i visionari gonfi d’ideologia che urlano “la Sardegna è tutta bella!” come fosse un mantra.
No. Non è tutta bella. Non tutta è giusta. Non tutta è innocente.
E allora ripensateci. Siate meno permalosi.
Roberto Saviano ha detto una verità scomoda. Ma è una verità.E io, nel mio piccolo, sto con lui.

21:20 , 24 Maggio 2025 Commenti disabilitati su Saviano