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dolce evasione

dolce evasione

Questa canzone inizialmente nasce per accomapagnare il reading del mio secondo libro “Supercarcere asinara, viaggio nell’isola dei dimenticati ma, dopo una prima apparizione in uno spettacolo (il gioco della memoria) dove ha partecipato anche Mariano Melis, la canzone non è mai stata ripresentata. Rispetto a Marta, il testo non è tratto da un racconto del libro, ma dai milioni di pensieri che frullano nelle teste dei detenuti con assoluto diritto “Quello di evadere”. All’Asinara era, probabilmente, più forte che da altre parti. E uscita questa ballata lenta che è quasi una preghiera laica ad un maresciallo ipotetico che ascolta la metafora della libertà.

DOLCE EVASIONE
(testo giampaolo cassitta – musica marianomelis)

Io non avevo occhi dentro quella galera
e il maresciallo non mi può fermare
prenderò un bel treno dentro la sera
con colori dolci da ricamare.
Io la mia fuga la vivo in un sogno
con questo mare che si può prosciugare
e il maresciallo non avrà più bisogno
di cercarmi nel letto e farmi contare.
Andreina correva senza mai darmi retta
e il nostro sogno è una delusione
m’immagino sempre la sua forte bellezza
e la trasformo in un’evasione.

RIT Su maresciallo lasciami andare
che il mondo per me è sempre quadrato
dai maresciallo possiamo passare
su questo mio folle peccato.

Fuggire nel vento nella speranza
che m’accompagni il silenzio del mare
Andreina che aspetta dentro la stanza
dai maresciallo non ci pensare.
Tu hai deciso che questa frontiera
ha il mare davanti e non posso più andare
posso fuggire mentre dormo la sera
io non ci sono anche se mi devi contare.
Allora ti aspetto mentre chiudi la cella
dormo ma sogno la mia grande evasione
ho pensato ad Andreina e quanto era bella
domani colloqui per almeno tre ore.

RIT Su maresciallo lasciami andare
che il mondo per me è sempre quadrato
dai maresciallo possiamo passare
su questo mio folle peccato