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Hamed l'egiziano

Hamed l’egiziano

Questa canzone fa parte di un progetto chiamato “gente di Asinara” dove i protagonisti sono persone che realmente hanno vissuto nell’isola carcere dell’Asinara negli anni 70/90, sino a quando il carcere è stato chiesto e l’Asinara è diventato un parco nazionale.

Hamed l’egiziano è uno dei protagonisti del libro “gente dell’Asinara” edito da Carlo Delfino, scritto da Giampaolo Cassitta

 

Il video della canzone

 

Son fuggito da un deserto bianco
Sparigliando speranza e opportunità
Voglia  d’essere  un saltimbanco
Nelle piaghe antiche della mia città

Ho raccolto quelle quattro magliette
Ho baciato mia madre e ho pianto nel viaggio
Ho curvato tutte le linee rette
Per raccogliere vita ho affittato coraggio

Ho viaggiato nel mare vomitando speranza
Ho raccolto gli sguardi nodosi  e silenti
Son fuggito da quella maledetta stanza
Piena di capitani e troppi sergenti

Dal mare son partito  nel mare mi son trovato
In quest’isola con profumi che sanno di lontano
in carcere mi chiamano Hamed l’egiziano.

Prova a guardare per giorni la vita
Aspettando un lavoro per poter mangiare
la disperazione è la sola via d’uscita
tu sei negro e non puoi parlare

Ho preso quel bacio di una foto lontana
Ho urlato nel vento il nome della mia bambina
Ho pensato per chi suona quella campana
Bollato e deriso per una stupida rapina.

Dal mare son partito e nel mare mi son trovato
In quest’isola con profumi che sanno di lontano
in carcere mi chiamano Hamed l’egiziano.

Tu chiedi alla vita il segnale più bello
Ti risponde quel giudice da sopra lo scranno
Volevi sfidare chiunque in un lungo duello
Sei rimasto con il rancore ed un inganno

Dal mare son partito e nel mare mi son trovato
In quest’isola con profumi che sanno di lontano
Lavoro in carcere e sono anche pagato
Qui mi chiamano Hamed l’egiziano.

(testo di Giampaolo Cassitta, Musica di Mauro Cossiga)
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