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Le destinazioni del cielo

Le destinazioni del cielo

È difficile fare i conti con il passato. Soprattutto per chi non è mai stato un genio in matematica ed è piuttosto imbranato con le donne. Claudio Marceddu, il magistrato protagonista de “Il giorno di Moro” e “Il piano zero”, ritorna con un nuovo caso, meglio, il suo primissimo caso giudiziario, un omicidio dimenticato, un gioco intricato in un paese alle porte di Sassari in cui non succede mai nulla. O quasi. Allorché il suo Procuratore gli consegna una lettera anonima, scritta da un’anziana donna, Marceddu si trova coinvolto, suo malgrado, in faccende antiche, mai sopite, dove tutti dicono molte cose, ma nessuno è in grado di raccontare la verità. La prima indagine è anche l’occasione per imparare il mestiere di giudice, avendo come maestri due grandi: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, amici del Procuratore, conosciuti all’Asinara. Le destinazioni del cielo è una storia che accompagna il lettore all’interno di un mistero, della vita, del paradosso di comprendere il gioco tra l’amore e la passione, la differenza tra amicizia e innamoramento. Sullo sfondo un’epoca in cui le ideologie si sfaldano, le convinzioni vengono meno, fino al conseguimento di una verità inaspettata.

LE PRESENTAZIONI DEL LIBRO:

OTTANA
ALGHERO
SASSARI
ORISTANO
ISILI
SILIGO
MURAVERA
CAGLIARI
GHILARZA 

ROMA
PORTO TORRES
NUORO
OLBIA
TEMPIO
GENOVA
TORINO

COSA PENSANO I LETTORI (DAL SITO WWW.IBS.IT) 

cristina ziccanu (15-10-2014)
Molto diverso dagli altri con protagonista Claudio Marceddu, e ho letto tutto d’un fiato anche questo. Leggere le pagine di questo libro è riandare con la memoria agli anni de “La fantasia al potere”, quando tutto era possibile e la realtà ci permetteva di fare ancora dei sogni, della spinta sessuale frenata, almeno alll’inizio, da sciocchi condizionamenti, dell’onnipotenza che uno pensa di avere solo perchè ha vent’anni. M’è piaciuta la coralità di questo romanzo, ogni personaggio è assolutamente legato ad un altro e ad un altro ancora, il paese si muove all’unisono, ma emergono comunque alcune figure ben tratteggiate, come quella bellissima di tiu Bulliccu Chessa, ufficiale dell’anagrafe che annotava, accanto alla data di nascita, quella di morte, la causa, il giorno del funerale e quante persone vi avevano partecipato, il prete Don Fiorenzo che parla attraverso proverbi e modi di dire, o Maria Vittoria Zuddas, definita “crocevia di passioni”. Claudio Marceddu è all’inizio della sua carriera, non ha ancora quella sicurezza che lo contraddistinguerà nelle altre indagini, è una bella figura sensibile, ma con la giusta ambizione, manifestata quandoalla parola “dottore” si volta per vedere le alucce da farfalla che spuntano. Bravo, e speriamo di rileggerci presto!
Voto: 3 / 5

Paolo Deliperi (14-10-2014)
Ieri sera ho finito di leggere questo bel libro, ho impiegato, per scelta, quasi una settimana. Sono un lettore accanito di gialli, noir e thriller, ormai leggo un romanzo in un paio di giorni, ma per questo bel libro mi sono reso conto sin dall’inizio che dovevo andarci piano, lo dovevo assaporare centellinandolo come un bicchiere di buon vino d’annata. Devo dire che non me ne sono pentito, non c’è pagina dove non ci sia qualcosa da sottolineare. L’autore lavora un pò come acquerellista e un pò come vignettista, nella descrizione, molto intensa, ma nello stesso tempo piacevolmente leggera, dei paesaggi usa l’acquerello, nella descrizione dei personaggi invece riesce benissimo a rappresentarli con pochi tratti (vedi la parte bellissima del nonno di Marceddu). La trama è molto intrigante con un ottimo finale a sorpresa che penso lasci un pò tutti di stucco. E’ un libro molto particolare che consiglio vivamente a chi apprezza un tipo di scrittura moderna, ma, allo stesso tempo, legata saldamente alla tradizione sarda. Complimenti all’autore, so già che questo sarà uno dei pochissimi libri che ogni tanto riprenderò in mano, anche perchè contiene lezioni di vita che lui butta giù con molta noncuranza e questo mi pare un valore aggiunto non trascurabile in un’opera che è già molto bella di per sè.
Voto: 5 / 5

assunta scano (14-10-2014)
Il libro è bello, scritto bene, intrigante ma…. ma dov’è finito il mio Marceddu? Quello sempre arrabbiato, incasintao, pasticcione? Abbiamo un Marceddu silenzioso, solo in alcuni tratti con il maresciallo sembra lasciarsi andare. Insomma, perdonato per questo salto “intimista” mi aspetto un nuovo episodio dove il nostro magistrato ritorni ad essere quello che è sempre stato. Meriterebbe 5, ma visto il Marceddu troppo “giuggiolone” e senza le canzoni “comuniste” solo un 3! Alla prossima.
Voto: 3 / 5

marta sereni (27-09-2014)
Un libro spiazzante rispetto ai precedenti. Più intimista, più solitario, più saggio. Un racconto vecchio stile dove ci sono disegnati dei personaggi con tratti deleddiani. Un Claudio Marceddu meno sincopato e più disposto all’ascolto. Essendo il prequel mi chiedo se il buon magistrato sia diventato ansioso con gli anni. Credo proprio di si e capisco, adesso, perché lui è un comunista idealista di una dolcezza inerrababile. Il libro è godibilissimo e le ultime pagine regalano momenti di rara bellezza. Anche il titolo è degno del racconto.
Voto: 5 / 5

roberto carnevali carnevali_roberto@libero.it (24-09-2014)
ieri sera, tardi, ho terminato di leggere le ultime 60 pg del romanzo,le destinazioni del cielo, non riuscivo a staccarmene per identificare l’assassino, apparentemente, presente, ma sempre sgusciava dal contesto fino alla rivelazione nell’ultima pag., era mezzanotte inoltrata, e non potevo andare a dormire col dubbio! Complimenti
Voto: 5 / 5

michele gallarato (23-09-2014)
Il libro “le destinazioni del cielo”, in qualche modo, completa una trilogia del medesimo autore,partito con ” Il giorno di Moro”, per giungere al ” Piano zero” e, infine, al nuovo ” le destinazioni del cielo”. Ho avuto modo di andare alla presentazione del libro ad ottana, con la partecipazione straordinaria del protagonista del libro, il magistrato Marceddu; devo dire che, al di la del fatto che già conoscevo il personaggio, la sua performance è stata molto originale e stimolante. Il libro è molto gradevole, con la solita efficace scrittura e ricco di riferimenti ad un periodo che chi, come me, ha vissuto in prima persona, riconosce e rimpiange ( brutta epoca, quella, dove però si aveva il brutto difetto di essere idealisti e pensare di avere tutti gli strumenti per cambiare il mondo). Molto bello il cameo relativo a due persone fondamentali di quel periodo, i magistrati Falcone e Borsellino. E’ molto vera la descrizione dei tormenti di amore, legati a quella strana visione ideologica del rapporto uomo/donna che ci influenzava inq uei tempi e ci rendeva dei perfetti imbranati. La trama è molto avvincente e, come tutti i noir che si rispettino, ha una conclusione assolutamente inaspettata, anche perchè lo scrittore, di pagina in pagina, fa emergere indizi che portano il lettore ad immaginarsi finali totalmente diversi. Veramente molto interessante e consigliabile, anche perchè totalmente ambientato nella nostra isola. Da leggere tutto di un fiato e poi riprendere per riflettere su alcune situazioni.
Voto: 4 / 5