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Alghero e Bud Spencer (La Nuova Sardegna 12 agosto 2017)

Alghero e Bud Spencer (La Nuova Sardegna 12 agosto 2017)

Alghero, che è una città molto laica, ha deciso di titolare una via o una piazza a Bud Spencer e oltre al laicismo il popolo catalano è noto anche per una coloratissima rissosità ed ecco che ci si è divisi sull’opportunità o meno di ritrovarsi con una strada dedicata all’attore scomparso nel 2016.

La toponomastica  nel nostro paese è cosa molto seria e decidere di dedicare una via ad un personaggio illustre, ad una ricorrenza specifica è, soprattutto, esercizio della memoria. Così, davanti alle gettonatissime vie Garibaldi, Mazzini e Cavour, ci sono quelle legate alle date che hanno segnato la nostra storia: XXV aprile, primo maggio, XX settembre,  IV novembre, piazza dei martiri della guerra, via della liberazione, piazza della libertà. Non ho mai visto in nessuna città via Caporetto perché immagino sia di cattivo gusto. Si celebrano le vittorie o le gesta eroiche, difficilmente si commemorano gli sconfitti. Quando un regime finisce scompaiono i vessilli, le statue e le strade. Una via, dunque, non è per sempre. Negli ultimi anni si è assistito a scelte legate alla società civile e l’attualità è diventata subito storia. Persone e storie che abbiamo vissuto in prima persona, sono diventate strade e piazze in molte città: Viale Aldo Moro, Via Pertini, via Berlinguer, largo Alberto Dalla Chiesa, piazza Falcone e Borsellino. Le vie sono dunque pezzi di storia e la scelta è demandata alle commissioni toponomastiche dei comuni italiani.

Una decina di anni fa, ad Alghero, comparve una scritta all’inizio di una via ancora anonima che da via XX settembre sfociava in via Vittorio Emanuele, davanti al cimitero. Qualcuno, amante del principe della risata, aveva titolato la via ad Antonio De Curtis, in arte Totò. Per molti anni la scritta campeggiò sul muro tanto che gli algheresi avevano ormai deciso che quella fosse davvero la via del comico napoletano. Poi la rotonda ha escluso quella strada che nel tempo è diventata un vicolo chiuso e di Totò se ne sono perse le tracce. Nel mentre sono state titolate strade ai fratelli Accardo, Pino Piras  e a Tore Burruni privilegiando – e a ragione – persone che fanno parte del patrimonio sociale e culturale della città. Dunque, seguendo questo ragionamento Bud Spencer rischia di non trovare nessuna piazzetta e, probabilmente, gli algheresi se ne faranno una ragione. Però la discussione è interessante e nasce in un momento in cui, per esempio, Alessandra Berardi chiede ad alcuni sindaci di titolare una strada alle vittime dei sequestri di persona. Una scelta coraggiosa che comporta il superamento del dolore e il ricongiungimento, seppure virtuale, con molte donne e uomini sottratti ingiustamente alle famiglie e portatori di un ricordo terribile, a volte inenarrabile. La storia delle vie è la nostra storia e quando incappiamo su alcuni nomi ritorniamo al ricordo che quel nome o quella ricorrenza rappresenta: mi piace passare in via della Conciliazione a Roma, viale Aldo Moro ad Olbia; mi piace pensare che la foresteria nuova, all’Asinara sia diventata “Falcone e Borsellino”. E’ bello passeggiare in viale Giulio Cesare o via Ottaviano: ti senti davvero dentro una Roma antica e quando arrivi a Piazza Risorgimento riesci a capire che l’Italia è qualcosa costruita a strati molto diversi che si congiungono attraverso le vie. Perché, allora titolare una strada a Bud Spencer in una città come Alghero? Difficile rispondere a questa domanda che ha diverse letture:  Carlo Pedersoli è stato un attore generoso, simpatico, amato da moltissimi ma non da tutti. Alcuni gli riconoscono il pregio della spensieratezza, altri dicono che se proprio dovessimo guardare al cinema ci sono anche Anna Magnani, Ettore Scola, Marlon Brando, Pier Paolo Pasolini. La scelta di titolare una via è sempre terreno di scontro. Ho sempre sperato che Alghero dedicasse  per la catalanità che la contraddistingue  una piazza a Joan Mirò o a Gaudì.  Un consiglio al sindaco però mi sento di darlo: si può anche decidere di titolare la via a Bud Spencer e, nel contempo titolarla anche a Giancarlo Bussi, ingegnere della Ferrari che fece vincere nel 1979 Jody Scheckter ma lui, che contribuì a costruire quel motore  non riuscì a festeggiare la  vittoria mondiale perché rapito nel  1978 in una villa di Villasimius non fece mai rientro a casa. Sarebbe un bel gesto da parte di una città laica e gioiosamente rissosa ma che, a volte, può riconciliarsi tra il cinema e la memoria.