Menu
La terra di mezzo, Loris e la Mafia

La terra di mezzo, Loris e la Mafia

Certo che vi vuole coraggio a vivere nella terra di mezzo. O si sta sopra e si ha la forza di poter essere influenti, di essere classe dominante, di essere, in qualche maniera il potere o si sta sotto, nelle criniere del sottoproletariato o, comunque, di una medio borghesia ormai completamente allo sfacelo. Nella terra di sopra e in quella di sotto, tutto sommato c’è un riconoscimento sociale: c’è, comunque, 1 un ruolo ben definito e definibile. Può non piacere, certo. Ma c’è, esiste e le persone che abitano sopra o sotto ne hanno la consapevolezza e riconoscono i propri gruppi di appartenenza.
Cosa è, allora la terra di mezzo’ Questo non-luogo dove la dignità sembra non essersi mai solidificata, dove il possibile diventa impossibile, la certezza muta continuamente e si utilizzano vari sotterfugi per provare l’ascensore sociale in maniera molto veloce e senza dover attendere nulla e nessuno. Con il rischio che la salita possa trasformarsi in una grande discesa verso l’inferno, verso il sotto terribile e silenzioso.
Chi vive nella terra di mezzo è destinato a giocare su più tavoli. Necessariamente. Chi vive nella terra di mezzo sa, con certezza, che non si può fidare di chi sta sopra o sotto. Perché entrambi lo possono fregare. Chi sta sopra utilizza il potere, in maniera forte e determinata, chi sta sotto utilizza la rabbia per dire basta ai soprusi e alla disperazione.
Nel mezzo si naviga a vista e gli scogli non si vedono molto bene. Ma c’è gente che sa utilizzare una bussola che nessun altro riesce a manipolare: quella che Michel Foucault chiama la microfisica del potere. Ovvero non esiste il potere riconosciuto, il potere delle leggi, dei regolamenti, degli usi e delle maniere, buone o cattive che siano. Chi utilizza questo strumento sa, con assoluta certezza, che deve scardinare le regole attraverso un gioco di piccole regole, inventate, non scritte, non codificate e che servono proprio perché esercitato attraverso un’organizzazione reticolare. Nella terra di mezzo (E in questo la definizione di Carminati , accusato di essere “il re di Roma” è sociologicamente illuminante) le regole non sono localizzate e si modificano a seconda delle esigenze. Fateci caso: la droga era un rischio troppo alto a cui ci si poteva esporre e si rischiava il carcere. Si costruisce una rete di cose “pulite” e ci si occupa di campi nomadi ed extracomunitari. Cose che scaldano i cuori dei benpensanti della terra di sopra e di sotto.
Così la terra di mezzo si è estesa e ha creato un proprio e vero potere: il suo. Pericolosissimo perché si è avvicinato terribilmente allo stile fascista e settario. una fascio-mafia dove i “camerati non si tradiscono”. Una struttura che ha cominciato a corrodere il paese. E noi con quelle facce un po’ così stiamo ancora aspettando una confessione della Franzoni o l’assassino di Loris. Che, per carità, trovarlo è sacrosanto, ma riflettiamo: siamo così attenti all’odore del sangue e non ci rendiamo conto che dalla terra di mezzo esce un odore forte, irresistibile che sa di marcio. Non è vero che i soldi non hanno odore. Quelli dei mafiosi, dei criminali, puzzano e fanno sinceramente paura. State attenti a non intraprendere viaggi nella terra di mezzo. E’ pericolosissimo. Loro sono capaci di estendersi in tutte le strutture sociali ed economiche, sono bravi a cambiare continuamente pelle. Cambiate canale per favore e fatelo subito.

22:05 , 9 Dicembre 2014 Commenti disabilitati su La terra di mezzo, Loris e la Mafia